
Su impulso del Registro Italiano ArtroProtesi (RIAP), istituito presso l’Istituto Superiore di Sanità, e degli Ortopedici in seno alla SIOT, che da anni partecipano attivamente al suo sviluppo, AISOT si fa promotore di una nuova iniziativa volta a sensibilizzare i suoi soci sulla crescente necessità di migliorare l’implementazione sul territorio dei Registri di artroprotesi e di imparare ad interpretare i loro dati con consapevolezza e spirito critico.
Ormai da decenni, i Registri fanno già parte del bagaglio formativo di molti nostri colleghi al livello internazionale. In Italia, la partecipazione al RIAP è in costante crescita.
AISOT, in questo nuovo ambizioso progetto, si pone come scopo quello di promuovere la cultura dei Registri di artroprotesi e di arricchire così gli strumenti scientifici della formazione specialistica, per una una crescita professionale più coscienziosa e virtuosa.

Intervista
Ing. Marina Torre
Responsabile scientifica del RIAP e del RIPI
L’Ing. Marina Torre, responsabile scientifica sia del RIAP che del RIPI (Registro italiano delle protesi impiantabili), nonché componente della Segreteria scientifica di presidenza presso l’ISS (Istituto Superiore di Sanità), intervistata dal giornalista e divulgatore scientifico Mario Maffei, in occasione del 105° congresso nazionale della SIOT.
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Che cos’è il Registro Italiano Artroprotesi
Il RIAP (Registro Italiano ArtroProtesi) raccoglie a livello nazionale gli interventi di protesi di anca, ginocchio, spalla e caviglia. Come in tutto il mondo, anche in Italia il numero di tali interventi è in costante crescita: 220.447 interventi nel 2019, più che raddoppiato dal 2001. È quindi importante disporre di uno strumento che permetta di monitorare sicurezza ed efficacia dei dispositivi che vengono impiantati, di complessità elevata e con un elevato impatto sulla spesa sanitaria pubblica.
Il Riap è...
Il RIAP è il risultato di una collaborazione tra la Direzione generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico del Ministero della salute e l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) iniziata nel 2006 e ha come principali obiettivi:
- tenere sotto controllo l’uso degli impianti protesici attraverso una valutazione puntuale della loro performance (sorveglianza del mercato);
- tutelare la sicurezza dei pazienti, rintracciandoli tempestivamente in caso di eventi avversi (vigilanza del mercato);
- interagire con i Registri già attivi in altri Paesi.
Il suo endpoint è rilevare il fallimento dell’impianto. Registra quindi gli interventi di primo impianto e tutte le rimozioni/revisioni. In alcuni specifici contesti, il RIAP ha effettuato studi per introdurre la misurazione della qualità della vita percepita dal paziente operato attraverso la somministrazione di PROMs (Patient Reported Outcome Measures questionnaire).
Le attività del RIAP sono supervisionate da un Comitato scientifico che coinvolge diverse istituzioni: Ministero della Salute, Regioni e Province Autonome, Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT),Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei servizi Farmaceutici delle aziende sanitarie (SIFO), Confindustria-DM e Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare (APMARR).
L’architettura del RIAP si basa su tre pilastri fondamentali:
- struttura come federazione di registri regionali con il coordinamento dell’ISS;
- raccolta dati basata sull’utilizzo dei flussi correnti (Schede di Dimissione Ospedaliera, SDO) integrate da un minimum dataset aggiuntivo per poter poi effettuare le analisi di sopravvivenza;
- organizzazione del Dizionario RIAP-DM, una base di dati che contiene le informazioni necessarie all’identificazione puntuale del dispositivo medico impiantato che agevola il chirurgo nella registrazione del dispositivo. Include al momento più di 80 mila dispositivi.
Oltre alle regioni e alle province autonome, possono partecipare al RIAP singole istituzioni e ospedali, interessati a contribuire al Registro anche se situati in regioni che non partecipano al RIAP. Attualmente partecipano al Registro 12 Regioni e quattro singole istituzioni. La raccolta dati ha una completeness del 65.2% e rappresenta il 34.2% del volume nazionale.
Con il DPCM 3/3/2017 il RIAP è stato incluso nel più ampio contesto del Registro nazionale delle protesi impiantabili (RIPI), istituito presso l’Istituto Superiore di Sanità, e ha rappresentato il modello per lo sviluppo di registri di altri tipi di impianti. Nel momento in cui sarà pubblicato il Regolamento previsto dal DPCM, la raccolta dei dati per tutti i registri inclusi nel RIPI, che per il momento rimane volontaria, diventerà per legge obbligatoria su tutto il territorio nazionale. Un risultato importante che permetterà al nostro Paese di essere al passo con quanto richiesto dal nuovo Regolamento europeo sui dispositivi medici (MDR, Medical Device Regulation 2017/745).
Per garantire una puntuale tracciabilità e caratterizzazione dei dispositivi impiantati, il RIAP ha avviato una collaborazione con il National Joint Registry (NJR) inglese per poter accedere e consultare e alimentare la base dei dati sui dispositivi che l’NJR ha sviluppato con il registro tedesco (Endoprothesen Register Deutschland, EPRD). Si tratta di un importante progetto internazionale che permetterà di agevolare i chirurghi nella raccolta dei dati sui dispositivi (grazie all’utilizzo dei codici a barre) e condividere le caratteristiche tecniche di ciascun dispositivo necessarie per poter effettuare analisi di sopravvivenza e confronti tra le varie tipologie di protesi.
Opinione dei clinici: Perché il Registro Italiano Artroprotesi merita un po’ del nostro tempo.
L’unica ragione per avere un registro è quella di migliorare i risultati. Questo significa cambiare pratica, adottando le strategie migliori ed evitando le scelte associate a risultati meno che ottimali. È importante che l’Italia abbia un proprio registro: per migliorare i risultati italiani servono dati italiani.
Stephen E. Graves Director Australian Orthopaedic Association
National Joint Replacement Registry – Primo Report RIAP 2014
Come partecipare al RIAP
Anche come Medici in Formazione Specialistica possiamo migliorare lo sviluppo del Registro Italiano di Artroprotesi. La Nostra partecipazione ci permette una importante crescita individuale professionale e di poter fornire un valido contributo per l’intera comunità Scientifica Ortopedica Italiana.
— Istituzioni partecipanti al RIAP al 13/09/2022

Per raccogliere i dati è necessario essere registrati.
Bisogna verificare se la struttura presso cui si opera è in una regione che già partecipa al RIAP.
1. Se sei uno specializzando che opera presso una struttura già aderente al RIAP
Puoi richiedere direttamente i credenziali.
- Entra nella piattaforma RaDaR e clicca su “Richiedi credenziali di accesso al registro”;
- Indica regione, struttura e unità operativa per cui desideri inserire gli interventi, il ruolo di “Operatore” e i tuoi dati personali;
- Una volta accreditato, dovrai essere abilitato dal tuo Direttore UO e per poter effettivamente operare nella piattaforma dovrai essere anche delegato al data entry da parte di uno o più chirurghi.
Ulteriori dettagli sono disponibili nel documento scaricabile dall’home page di RaDaR (“Leggi le istruzioni”).
2. Se sei uno specializzando presso una struttura non ancora aderente al RIAP, ma appartenente a una regione che partecipa al RIAP
- Verifica se la tua regione utilizza la piattaforma RaDaR e se la tua struttura è già registrata su RaDaR. Se operi in una regione che non utilizza la piattaforma RaDaR, scrivi a riap@iss.it.
- Fai accreditare il tuo primario sulla piattaforma RaDaR cliccando su “Richiedi credenziali di accesso al registro”, indicando regione, struttura e unità operativa, il ruolo di “Direttore UO” e i suoi dati personali.
Una volta accreditato, il tuo primario dovrà essere abilitato dal Referente regionale della regione in cui ha sede la tua struttura. Non appena il primario sarà abilitato, la struttura sarà ufficialmente inserita nella piattaforma e il resto dello staff può accreditarsi secondo quanto indicato al punto 1.
3. Se sei uno specializzando presso una struttura appartenente a una regione che non partecipa al RIAP
È necessario che questa stipuli prima un accordo con l’ISS. D’accordo con il tuo primario, scrivi a riap@iss.it manifestando questa esigenza. Sarete ricontattati e vi verranno fornite tutte le indicazioni necessarie.
Raccolta dati ricoveri
La Piattaforma RaDaR 2.1 e le informazioni richieste
Accedi a RaDaR 2.1
Per ogni intervento bisogna inserire:
- lato operato;
- articolazione (tipo intervento, diagnosi intervento, interventi precedenti, tipo accesso, uso di CAS, modalità fissazione);
- dispositivi impiantati (identificazione semplificata dei dispositivi tramite lettura barcode);
- data dell’intervento.
Per compilare una scheda sono necessari mediamente 2.5 minuti!
Hai delle domande? Scrivi direttamente a: riap@iss.it e iscriviti alla newsletter mensile del RIAP.